Iniziativa

FIGC e Special Team Onlus inaugurano un nuovo percorso di responsabilità sociale

Il presidente Gravina: “Vogliamo contribuire a coagulare nuove forze e raccogliere fondi per costruire un villaggio d’accoglienza per ex calciatori in difficoltà”

martedì 21 maggio 2019

FIGC e Special Team Onlus inaugurano un nuovo percorso di responsabilità sociale

Così come previsto nel progetto del nuovo Club Italia, la FIGC e Special Team Onlus hanno inaugurato un nuovo percorso di responsabilità sociale, presentato oggi a Milano nella sede della Dema4 alla presenza di numerose glorie azzurre. Pirlo, Zambrotta, Ambrosini, Di Biagio, Marchegiani, Bergomi, Casiraghi, Corradi, Tardelli, insieme agli stranieri ‘italiani’ Shevchenko e Candela, hanno  prima assistito alla conferenza stampa, poi si sono sfidati in un torneo di padel, mentre domani scenderanno in campo a Barlassina per una gara di golf. Tutto per solidarietà, per raccogliere fondi con i quali offrire servizi socio sanitari ai calciatori e agli sportivi in stato di bisogno.

Sono stati i due presidenti a spiegare il significato di questo importante connubio. “Nell’ambito dell’area del Club Italia ci si occuperà anche di responsabilità sociale - ha affermato il numero uno della Federcalcio Gabriele Gravina - per questo abbiamo sposato il percorso intrapreso dalla Fondazione di Maldini e Dossena: vogliamo supportare le loro iniziative, contribuire con la riconoscibilità del brand della FIGC a coagulare nuove forze e raccogliere fondi per costruire nel prossimo futuro un villaggio residenziale d’accoglienza per ex calciatori in difficoltà”.

“Il mondo del calcio è accecato dalla luce dei riflettori - ha dichiarato Paolo Maldini a nome di Special Team Onlus - quando si spengono però si scopre che per molti nostri colleghi l’indigenza è spesso taciuta per pudore, non si riesce ad intervenire perché si preferisce tacere e non chiedere aiuto. Ci sono numerose situazioni di disagio che, grazie alla collaborazione con la Federazione, sono sicuro riusciremo a contrastare fornendo gratuitamente servizi socio sanitari”.

Ha preso la parola anche il direttore generale della FIGC Marco Brunelli, il quale ha inquadrato questa nuova progettualità nell’ambito del neo nato Club Italia: “La riforma del settore della Federazione preposta allo sviluppo e alla crescita delle Nazionali e dei suoi talenti si arricchisce del coinvolgimento degli ex campioni azzurri, in termini di esperienza e di ausilio alle decisioni del management con l’istituzione di un vero e proprio board dove siedono coloro che hanno fatto la storia di questo sport in Italia. Un contributo verrà offerto anche attraverso la nuova area che sarà coordinata da Antonio Cabrini e suddivisa a sua volta: in attività di educational nelle scuole, nell’attività sportiva con gare di esibizione con Team di altre Federazioni (si sta lavorando per fare Germania-Italia il prossimo autunno) e in attività di responsabilità sociale”.

La collaborazione tra FIGC e Special Team si basa sul sostegno ad ex calciatori in particolare situazione di disagio: "Non con soldi - spiega Beppe Dossena, anima di STL - ma con servizi socio sanitari per aiutarli a vivere un post carriera dignitoso o una serena terza età. Anche con programmi per le calciatrici". Come spiega Dossena, "per pudore e vergogna" è difficile far emergere queste storie, in genere accomunate da matrimoni falliti, investimenti sbagliati, incapacità di affrontare il post carriera, e depressione che spesso porta a dipendenze pericolose. "E' gente di 40, 50 o 60 anni, che magari non ha guadagnato grandi cifre. Alcuni non hanno soldi per fare la spesa". "L'idea - aggiunge Dossena - è di destinare parte del ricavato anche ad altri sport, per questo ringrazio della disponibilità anche il presidente della FIG Franco Chimenti". 

In una lettera ha espresso sostegno al progetto anche il presidente della Fifa, Gianni Infantino. 

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