1933 - 1935
L’epoca d’oro della Nazionale ci regala la seconda CoppaDopo la seconda edizione, disputata nel biennio 1931-1932, nella quale il Wunderteam austriaco davanti all’Italia (11 punti contro 9), nel triennio 1933 - 35 arriva il secondo successo dell’Italia: la nazionale perse con l'Austria a Torino per 2-4 nel febbraio del 1934, ma seppe ottenere una decisiva vittoria per 0-2 (doppietta di Silvio Piola al suo esordio in azzurro) a Vienna tredici mesi dopo.
Successivamente la storia del torneo non raggiunse mai il livello delle edizioni anteguerra: nel 1938 la Coppa fu interrotta dopo le prime partite a causa dell'annessione dell'Austria da parte della Germania nazista. Negli anni successivi, anche a causa delle vicende belliche, il torneo non fu più disputato. Pochi mesi dopo la conclusione della guerra i paesi europei che avevano precedentemente animato il torneo si attivarono per rilanciarlo: la nuova edizione, la quinta, venne disputata a partire dal 1948. Le difficoltà dovute agli anni dell'immediato dopoguerra imposero però una scansione eccessivamente dilatata delle partite. Era iniziata la guerra fredda: Ungheria e Cecoslovacchia andarono incontro a un cambiamento di regime e finirono oltre la cortina di ferro. Questi avvenimenti estranei al calcio resero estremamente difficile l'organizzazione della competizione. Ci vollero quasi cinque anni per completare il ciclo degli incontri: alla fine prevalse l'Ungheria di Ferenc Puskás (capocannoniere con dieci reti), che conquistò così il suo unico alloro. La nazionale italiana, reduce dalla tragedia di Superga, non seppe andare oltre il penultimo posto, appena sopra la Svizzera, tradizionale "materasso" del torneo. La Coppa Internazionale venne disputata per la sesta e ultima volta sotto l'egida della neonata UEFA, includendovi anche la Jugoslavia. La competizione si trascinò stancamente per sei anni (1955-1960) alla fine dei quali prevalse una Cecoslovacchia in netta ascesa (sarebbe diventata vicecampione del mondo di lì a due anni). L'Italia fu ancora relegata al penultimo posto, migliore soltanto della debole Svizzera.