Un goal per la salute
Sensibilizzare i più giovani sui pericoli del doping ed educare gli atleti ad una vita sana: con questo scopo è nato il progetto “Un goal per la salute”, promosso dalla FIGC in collaborazione con UNICEF.
Il progetto, ideato dalla Commissione Antidoping e Tutela della Salute della FIGC e rivolto ai ragazzi delle prime classi degli Istituti Superiori, ha visto una serie di incontri nelle scuole, durante i quali sono state illustrate prima agli insegnanti e poi agli studenti le tematiche relative al doping.
L’edizione 2019
La quarta edizione del progetto, che ha coinvolto gli studenti delle terze e quarte classi superiori di tre città italiane (Crema, Tarquinia e Napoli), ha avuto il suo epilogo venerdì 25 ottobre al Centro Tecnico Federale di Coverciano, dove i ragazzi delle classi vincitrici hanno potuto passare due giorni nell’affascinante cornice della cosiddetta ‘Università del calcio’. Dopo una visita al Museo del Calciom dove gli studenti hanno ripercorso i trionfi azzurri nell’arco della storia della Federazione, i ragazzi vincitori del progetto si sono affrontati in un torneo misto sui campi di Coverciano per poi ricevere dalle mani delle personalità presenti i trofei per i video prodotti.
Di seguito, l’elenco delle tre classi vincitrici del progetto, con il titolo del video realizzato:
- I.I.S. Racchetti Da Vinci - Classe 4B Liceo Classico (Crema)
Titolo: ‘Tutta un’altra storia?’; (Guarda il video) - I.I.S.S. Vincenzo Cardarelli - Selezione classi IV (Tarquinia)
Titolo: ‘Un goal al doping’; (Guarda il video) - Liceo Classico Umberto I - Classe 3H (Napoli)
Titolo: ‘No doping’. (Guarda il video)
L’edizione 2018
Giunta alla sua terza edizione, per la prima volta l’iniziativa ha coinvolto i Centri Federali Territoriali, con l’obiettivo di informare e formare gli adolescenti con una campagna di prevenzione per promuovere una cultura di educazione alla salute e al rispetto delle regole. Il progetto si è sviluppato attraverso una serie di incontri, che tra ottobre 2017 e marzo 2018 hanno coinvolto i primi trenta Centri Federali Territoriali dislocati in tutta Italia, affrontando una serie di tematiche relative al doping, all’educazione alimentare e all’approccio all’agonismo sportivo. Nella giornata conclusiva, che si è svolta il 19 giugno presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano, sono stati premiati per i miglior video realizzati sul tema della lotta al doping i ragazzi dei Centri Federali Territoriali di Casalnuovo di Napoli, Parabita (Lecce) e San Giorgio di Nogaro (Udine).
L’edizione 2017
Dopo la firma, per il secondo anno consecutivo, dell’Accordo di Collaborazione tra FIGC e UNICEF Italia e la nuova partnership con l’Agenzia Mondiale Antidoping con l’affiancamento della campagna della WADA ‘Say No! To doping’, nei mesi di novembre e dicembre si sono svolti gli incontri formativi con i professori delle città partecipanti al Progetto e tra marzo ed aprile i convegni con le scuole di Moncalieri, Legnano, Roma e Salerno, con il coinvolgimento di circa 1000 ragazzi delle terze e quarte classi degli Istituti di scuola secondaria di secondo grado, ai quali in gennaio sono state consegnate le copie della pubblicazione ‘Un Goal per la Salute’. Il 30 maggio si è conclusa la fase 4 del Progetto con la consegna dei video prodotti dagli alunni delle scuole delle 4 Città partecipanti e il 16 giugno sono stati scelti i quattro video vincitori.
L’edizione 2016
Il progetto ha avuto come protagonisti i ragazzi di quattro istituti superiori dislocati in tutta Italia (Acerra, L’Aquila, Prato e Verona), con incontri legati al tema della lotta al doping e avviando attività successive grazie al coinvolgimento di alunni e professori. Per ciascun istituto, le classi vincenti che hanno realizzato il miglior video sul tema hanno potuto visitare il Centro Tecnico di Coverciano, il Museo del Calcio e giocare sullo stesso campo calcato dai loro beniamini della Nazionale. Partite a squadre miste, maschi e femmine e tra ragazzi di diversi istituti, senza vincitori né vinti, ma con il solo obiettivo di divertirsi insieme: per far comprendere ancora di più ai ragazzi il vero spirito dello sport e, di conseguenza, il tema della lotta al doping.