Buon compleanno ad Angelo Di Livio che compie 54 anni!
26 luglio 2020
lunedì 14 novembre 2016
Otto Mondiali e quattro Europei vinti dalle due squadre: domani 15 novembre, alle ore 20.45, Italia e Germania si troveranno di fronte, in amichevole, per la terza sfida nell'anno 2016 (INFO BIGLIETTI). Milano "Città Azzurra" ospiterà l'incontro sul glorioso campo del "Giuseppe Meazza" di San Siro; uno stadio ben noto all'ex campione dell'Inter Gabriele Oriali, che lì ha disputato innumerevoli partite. Ma non solo, proprio il "mediano" per eccellenza è stato anche testimone di due memorabili Italia-Germania: la finale iridata dell'82, vinta da giocatore, e la grande prova degli Azzurri nel quarto di finale di UEFA Euro 2016, vissuta da team manager della Nazionale. Vivoazzurro.it lo ha intervistato in esclusiva.
Che partita sarà quella del 15 novembre? Italia-Germania non è mai un’amichevole. Ci si tiene sempre e comunque, non solo a livello di Nazionale, ma anche di club. Gli scontri con i tedeschi sono storicamente epici, a cominciare dal 4-3 del 1970 e dalla finale del 1982, quando conquistammo un campionato del mondo, vincendo una gara sulla carta proibitiva. Loro non mollano mai. Caratterialmente li conosciamo bene: hanno forza e solidità di squadra. Inoltre negli ultimi anni hanno messo in mostra qualità tecniche e un buon gioco, oltre alla fisicità che li ha sempre contraddistinti. Hanno meritato la Coppa del Mondo vinta nel 2014 e dispongono di una squadra giovane e di prospettiva.
Che ricordi ha della finale '82 che valse all'Italia la terza Coppa del Mondo? Benché loro fossero avversari temibili, arrivammo in finale con la convinzione di avere una squadra forte e competitiva. Poi la partita si mise subito bene, e subimmo poco 0 niente. Ricordo che a fine primo tempo entrammo nello spogliatoio sullo 0-0, con un po’ di scoramento, per il rigore sbagliato (al 24' da Cabrini n.d.r), ma consapevoli delle nostre forze. Sapevamo di potere vincere, giocando un grande secondo tempo. E così è stato.
Chi era il suo avversario principale durante la finale del '82? Me la vedevo con Dremmler, un autentico panzer, molto forte a livello fisico. Fu un duello a chi macinava più chilometri, uno scontro duro, aperto e ad armi pari. Ma sempre leale e corretto.
Dopo la sconfitta subita a marzo dagli Azzurri con la Germania (4-1, Monaco di Baviera), si aspettava che l'Italia a luglio potesse arrivare a giocarsi alla pari il quarto di finale dell'Europeo? Dopo avere superato più che meritatamente scontri, a detta di molti proibitivi, come quelli con Belgio e Spagna, i ragazzi erano consapevoli di potere disputare una grande gara. Sapevamo comunque che con la Germania non sarebbe stata una partita semplice, poiché loro erano reduci da anni di alto livello, dove avevano vinto con merito. Alla fine siamo usciti dalla competizione a testa alta, perdendo ai rigori dove, si sa, non sempre vince il più forte.
Nell'ultima convocazione il Ct Ventura figurano 17 giocatori nati negli anni '90. Come si immagina l'Italia-Germania del futuro? Speriamo di raggiungere al più presto il loro livello. Ci auguriamo di ripercorrere ciò che hanno fatto loro: venivano da anni poco positivi e sono stati bravi a ricostruire, facendo crescere il proprio sistema calcistico. Hanno investito molto nei vivai e nei settori giovanili, e i risultati si vedono.
C'è un giocatore che apprezza particolarmente della Germania? Ne hanno talmente tanti che è difficile sceglierne uno. Perciò dico la “squadra”. Sono un gruppo in senso assoluto, composto da giocatori con livello tecnico invidiabile e un allenatore, in carica dal 2006, che negli anni è riuscito a mettere in pratica la propria idea di gioco.
Quanto conterà il supporto del pubblico del Meazza in una sfida come quella di domani? Tanto! Ma sono fiducioso, perché Milano è sempre stata molto vicina alla Nazionale. L'ho potuto constatare sia da giocatore che da spettatore. Sono sicuro che il pubblico del Meazza saprà caricare a dovere agli Azzurri.© E’ vietata la riproduzione di questo contenuto, se non espressamente accompagnata dalla citazione della fonte: www.vivoazzurro.it.
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