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26 luglio 2020
giovedì 7 maggio 2020
Franco Baresi nasce a Travagliato, in provincia di Brescia, l'8 maggio del 1960. Bandiera e storico capitano del grande Milan di Arrigo Sacchi, Franco Baresi è considerato uno dei maggiori talenti della storia del calcio italiano.
Nella squadra rossonera per venti stagioni, dal 1977 al 1997 (quindici con la fascia da capitano), vanta nella sua ricca bacheca 6 Scudetti, 3 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 3 Supercoppe europee e 4 Supercoppe italiane. Soprannominato da giovane Piscinin e, in seguito, Kaiser Franz in onore di Franz Beckenbauer, Franco Baresi è il secondo calciatore ad aver collezionato più presenze con la maglia del Milan.
La sua prima convocazione in Nazionale maggiore arriva a soli 20 anni: il ct Bearzot gli permette, infatti, grazie alle sue esaltanti prestazioni, di partecipare ai Campionati Europei del 1980, al Mundialito e soprattutto al Mondiale del 1982, nel quale l'Italia si laurea per la terza volta Campione del Mondo.
Considerato l'erede naturale di Gaetano Scirea, ritrova la maglia azzurra qualche anno più tardi, con l'arrivo in panchina di Azeglio Vicini, che lo considera un titolare inamovibile della Nazionale medaglia di bronzo ai Mondiali italiani del 1990. Promosso capitano dal neo selezionatore Sacchi, nel 1991, torna a furor di popolo per la fase finale di Usa '94, dove l'Italia cade in finale ai calci di rigore contro il Brasile.
Il 7 settembre del 1994, all'età di 34 anni, Baresi disputa la sua ultima partita in Nazionale, dopo aver totalizzato 81 presenze e realizzato un gol. Nel 2013 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano.
Andrea Barzagli nasce a Fiesole l'8 maggio del 1981. Cresciuto nei settori giovanili della Cattolica Virtus e della Rondinella, arriva in Serie A a 22 anni: il 31 agosto 2003 debutta a Brescia indossando la maglia del Chievo. Un'ottima annata con i veronesi gli vale il passaggio al Palermo, dove rimane per quattro stagioni prima di trasferirsi al Wolfsburg. Al primo anno in Germania vince la Bundesliga, disputando tutte le 34 gare di campionato. Resta tre anni al Wolfsburg, poi torna in Italia per vestire la divisa della Juventus. Ha rappresentato uno dei pilastri dell'impressionante era di dominio su calcio italiano del club torinese, collezionando 8 Scudetti, 4 Supercoppe Italiane e 4 Coppe Italia fino al ritiro dall'attività agonistica avvenuto al termine della stagione 2018/2019.
La sua carriera in azzurro inizia con il successo nel Campionato Europeo Under 21 del 2004: è tra i titolari nella finale vinta per 3-0 contro la Serbia Montenegro l'8 giugno a Bochum, in Germania. Qualche settimana più tardi conquista il bronzo alle Olimpiadi di Atene, giocando i 90 minuti della finale per il terzo posto vinta 1-0 contro l'Iraq a Salonicco. L'esordio nella Nazionale maggiore arriva il 17 novembre 2004 a Messina nell'amichevole con la Finlandia, che gli Azzurri di Marcello Lippi vincono grazie ad un gol di Miccoli. Barzagli gioca titolare al centro della difesa in coppia con Materazzi. Resta nel gruppo di Lippi fino ai Mondiali del 2006, dove si laurea campione del mondo totalizzando due presenze: subentra a Toni nel secondo tempo dell'ottavo di finale con l'Australia, mentre è titolare nel quarto di finale vinto contro l'Ucraina. Sotto la guida di Donadoni partecipa agli Europei del 2008, dove colleziona una presenza prima di rimediare la rottura del menisco interno sinistro. Resta fuori dal giro azzurro fino al 2011, quando viene richiamato da Cesare Prandelli. Prende parte agli Europei del 2012, chiusi dagli Azzurri al secondo posto, alla Confederations Cup 2013, alla Coppa del Mondo 2014 in Brasile e agli Europei 2016 in Francia con Antonio Conte. In Nazionale ha disputato 73 gare.
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