Interviste

Il sogno azzurro di Luigi e dell’Oratorio Lainate

È difficile raccontare a parole per Marco Casè, dirigente della squadra Oratorio Lainate, l’emozione, la felicità ma soprattutto lo stupore di Luigi Bonanno quando l’ha chiamato per informarlo della sua vittoria nella Challenge TrequARTISTA

martedì 28 luglio 2020

Il sogno azzurro di Luigi e dell’Oratorio Lainate

Una competizione che ha coinvolto tutti i tesserati della DCPS, sfidandosi nelle tre prove previste a colpi di creatività, ironia e originalità. La gioia per il bellissimo risultato ottenuto, ma ancora di più la possibilità per Luigi e di conseguenza per tutta la squadra dell’Oratorio Lainate di poter assistere ad un allenamento della Nazionale Italiana - non appena sarà possibile - direttamente a Coverciano, nella Casa degli Azzurri. Un sogno che si realizza per tutti loro.

“In realtà alla Challenge hanno partecipato Luigi, Marco e Simona - racconta Marco Casè - che fanno parte tutti e tre dello stesso Centro Diurno. Si sono messi in gioco con grande entusiasmo e sono stati bravissimi. Si sono divertiti e hanno realizzato dei lavori di grande personalità. Un ringraziamento particolare va anche agli educatori che li hanno seguiti con dedizione mettendosi completamente a disposizione. Ha vinto Luigi, ma alla fine mi piace sottolineare l’importanza di un risultato di squadra. Hanno fatto rete tutti insieme e portato a casa una bella soddisfazione”.

La loro prima reazione davanti alla vittoria?
“Quando ho chiamato il papà di Luigi perché lui non ha il cellulare, mi ha detto che era con la mamma a Milano. Dopo aver saputo di essere il vincitore della Challenge, ha iniziato a correre e urlare per tutto il Castello Sforzesco. Non si fermava più e non riusciva a trattenere la felicità. Poi sono andato a casa sua per fare il video messaggio di ringraziamento, lì ci siamo abbracciati ed è scesa qualche lacrima. Stessa gioia anche per Marco e Simona, molto contenti per aver contribuito , anche se lei è la più timida tra i tre e quasi non ci credeva. E’ stato un momento di condivisione bellissimo per tutti noi”.

Ci racconti un po’ il “dietro le quinte” nella preparazione delle prove e nelle scelte?
“Ti posso dire che l’educatrice che ha seguito la scelta della scena cult dei maccheroni del film 'Un Americano a Roma' con Alberto Sordi e rivisitata nello scatto fotografico da Luigi, è stata mia moglie Valentina. Lei lo vedeva perfetto nel personaggio ed ha passato tante sere con lui per preparare al meglio la foto che poi, materialmente, ho fatto io. Pensavamo di dover fare più scatti, ma invece ne sono bastati due perché Luigi si è perfettamente immedesimato nel personaggio e il risultato lo avete visto tutti. Lui è stato bravissimo. Personalmente ho trovato geniale anche la scelta di Marco con Van Gogh, anche se la mia prova preferita è stata quella di Letteratura con il racconto dedicato alla magia del calcio”.

Cosa ti ha colpito maggiormente?
“È una poesia emozionante ('Mai Visto Prima' il titolo, ndr) che mi ha fatto commuovere dopo aver letto le prime dieci righe perché rispecchia esattamente la forza di una prospettiva per tutti questi ragazzi. Loro non hanno avuto da subito accesso al mondo del calcio e hanno vissuto un mondo fatto a tratti di spigoli come si legge nel racconto. Ma poi, come per magia, basta un pallone che inizia miracolosamente a rotolare, tanti ragazzi che corrono insieme divertendosi e la possibilità di realizzare il sogno di annullare le differenze e giocare a calcio insieme. L’opportunità che stiamo dando a tantissimi ragazzi rappresenta un importante cambiamento di prospettiva per le loro vite”.

Parlando di nuove prospettive, come vi preparate alla nuova stagione sportiva? E da dove ripartirete?
“Ci stiamo organizzando al fine di riuscire a ripartire per settembre. Ci prepariamo per quella data con la voglia di ritrovarci insieme con ancora più entusiasmo. In questi mesi abbiamo fatto allenamenti on line, organizzato video-attività e abbiamo cercato di seguire tutti i ragazzi per non perdere la continuità. Loro si sono impegnati molto e hanno fatto di tutto per rimanere connessi. Non li ho mai sentiti lamentarsi e hanno avuto grande capacità di adattamento. Da dove ripartire? Dalla motivazione che ho visto nei loro occhi nelle prime partite disputate e con la stessa voglia di giocarci ogni gara divertendoci. È come se fosse un nuovo inizio per tutti. Ed è così bello rimettersi in gioco. Senza dimenticare che ci aspetta anche la giornata a Coverciano. Sarà un meraviglioso sogno ad occhi aperti che si concretizza per tutti e non vediamo l’ora!”.