Confederations Cup

L’Italia regala mille emozioni: rimonta, rischia, poi batte il Giappone

giovedì 20 giugno 2013

L’Italia regala mille emozioni: rimonta, rischia, poi batte il Giappone

Questa partita non entrerà nella storia come Italia-Germania di Messico 70, ma sicuramente rimarrà negli annali del calcio azzurro. Italia Giappone finisce 4-3 per gli azzurri e la vittoria arriva al termine di novanta minuti per cuori forti, novanta minuti che hanno visto prima l'Italia soccombere, poi riprendere la partita, poi rischiare di nuovo di perderla ed infine vincerla nel finale con la prima rete in azzurro di Sebastian Giovinco. Un’Italia che sfata anche un tabù, visto che dall'Europeo del 2000 la formazione azzurra non vinceva la seconda gara di una competizione ufficiale. Siamo in semifinale e sabato con il Brasile serve una vittoria per conquistare il primo posto del girone.
Prandelli sceglie di dare fiducia al 4-3-2-1 che bene ha fatto contro il Messico, cambiando solo due elementi: Maggio prende il posto di Abate sulla fascia destra e Aquilani rileva Marchisio a fianco di Giaccherini e dietro Balotelli. Zaccheroni sceglie uno spregiudicato 4-2-3-1 con Okazaki, Honda e Kagawa alle spalle di Maeda.
E nella prima mezz'ora in campo si vede solo la squadra di Zaccheroni: pressing asfissiante e ripartenze, con Andrea Pirlo che viene “francobollato” da Honda in ogni parte del campo. Ma nei primi 30 minuti non arrivano rifornimenti per lo juventino, perché il possesso è quasi sempre nipponico, con i giapponesi che sembrano avere nettamente più gamba degli azzurri.
La partita si complica al 20’ quando, su un corto passaggio di De Sciglio, Buffon esce su  Okazaki: il portiere sembra in vantaggio, con i piedi tocca sia pallone che avversario, per l'arbitro Abal è rigore, che Honda trasforma per l'1-0 del Giappone.
Prandelli alla mezz'ora prova a correre ai ripari, fuori Aquilani e dentro Giovinco, ma la musica non cambia e dopo due minuti il Giappone raddoppia con Kagawa, che sfrutta un errato disimpegno della difesa azzurra. L’Italia è tramortita dall'uno- due giapponese. Piove sul bagnato, con De Rossi che rimedia un giallo che gli costa la squalifica per la gara di sabato a Salvador contro il Brasile. Sembra la fine, ma la gara degli Azzurri è appena iniziata. Prandelli allarga Balotelli sulla fascia per toglierlo dall'assidua marcatura dei centrali giapponesi, ma l’Italia è stranamente impacciata soprattutto nella costruzione del gioco oltre che del recupero palla. Poi De Rossi, su angolo di Pirlo, riapre la gara al  41’ con un imperioso stacco di testa che non lascia scampo a Kawashima. Per De Rossi è la rete numero 15 in azzurro, la rete che gli permette di staccare Gianni Rivera nella classifica marcatori di tutti i tempi.
Galvanizzati dal 2-1, allo scadere del tempo gli Azzurri colpiscono il palo con Giaccherini. Sembrano essersi improvvisamente ritrovati e, all’inizio della ripresa, trovano il pari con una giocata di Giaccherini, bravo a credere in una palla morta e a costringere Uchida all'autogol. E' lo stesso trequartista che un minuto dopo, con un tiro dal limite, trova prima le gambe, poi il braccio di Hasebe: per Abal è nuovamente rigore e Balotelli fa 3-2.
In tredici minuti l'Italia ribalta incredibilmente il risultato. Prandelli passa al 4-4-2. Entrano Abate e Marchisio per Maggio e Giaccherini. In un momento che sembra favorevole agli azzurri il Giappone, però, pareggia su punizione battuta da Endo e deviata da Okazaki alle spalle di Buffon. Partita che non finisce mai. Nipponici che riprendono il sopravvento ed è soprattutto Honda a creare problemi con le sue incursioni fra le linee. Finale dalle mille emozioni. Il Giappone sfiora il palo con Okazaki, ma alla fine è l'Italia a vincere questa clamorosa partita con il primo gol di Giovinco, che appoggia in rete un delizioso assist di Marchisio dopo una bella imbeccata di De Rossi. E ora si vola a Salvador: sabato c'è il Brasile per giocarsi il primo posto del girone.

Foto: Sabattini