Nazionale U21 Intervista ad Alessio Cragno: "I miei idoli? Buffon e Casillas!" sabato 10 ottobre 2015 Nato a Fiesole il 28 giugno 1994, Alessio Cragno è stato scelto da Gigi Di Biagio come difensore titolare della porta azzurra. Una decisione ripagata con zero gol subiti e ottime prestazioni, in ultima analisi quella di giovedì scorso contro la Slovenia, superata per 3-0, in una gara valida per le qualificazioni all’Europeo Under 21. Portiere di proprietà del Cagliari, con cui ha esordito in Serie A durante la scorsa stagione, Cragno è cresciuto classicisticamente nelle giovanili del Brescia e precedentemente nelle file della Polisportiva Sieci, squadra del suo paese. Vivo Azzurro lo ha intervistato in esclusiva! Dopo la vittoria di giovedì la tua porta è ancora inviolata... Facendo gli scongiuri, speriamo di rimanere imbattuto ancora per un po’… Senza dubbio non avere preso gol nelle prime gare è importante, ma è merito di tutta la squadra che difende bene e limita i rischi. Si è complimentato con te anche il tuo predecessore Francesco Bardi? Sì, lo sento spesso. Sia con lui che con Leali sono rimasto in ottimi rapporti. Inoltre da entrambi ho appreso molto negli anni scorsi. Io avevo appena iniziato a giocare nel professionismo, loro invece avevano già un paio di campionati alle spalle, e allenarmici insieme nell'Under 21 mi ha fatto crescere sia dal punto di vista tecnico che da quello della gestione delle situazioni. Quali differenze hai notato tra questo nuovo gruppo e quello dello scorso biennio? Entrambi sono formati da bravi ragazzi, molto uniti. In quello attuale ci sono diversi giocatori che hanno fatto parte dello scorso biennio: questo è sicuramente un vantaggio in termini di esperienza. Che gara vi aspetta martedì a Vicenza contro l’Irlanda? Sarà una battaglia. Dovremo fare il nostro gioco e allo stesso tempo essere pronti dal punto di vista dell’aggressività e della fisicità, che sono invece i loro principali punti di forza. Da estremo difensore, come giudichi i portieri della tua generazione? Ne stanno emergendo tanti e bravi! Ci sono i miei compagni in Under 21 Scuffet e Provedel e, ovviamente, i vari Perin, Bardi, Leali e Sportello. Tutti giovani con un grande futuro davanti a loro. Paradossalmente c’è chi sostiene che 185 centimetri di altezza possano essere pochi per un portiere moderno. Ti senti “basso” tra i pali? No! 185 centimetri non sono pochi. Forse statisticamente la maggior parte dei portieri moderni è sopra il metro e novanta, ma non è l’altezza il fattore principale. Sono importanti anche la fisicità, la reattività ed altre caratteristiche che possono compensare il non essere alti più di 190 centimetri. In questa stagione non hai ancora avuto modo di esordire con il Cagliari, mentre in Under 21 sei il titolare. Cosa deve fare un portiere che non ha modo di giocare in campionato per rimanere ad alti livelli di rendimento? Deve allenarsi tanto, dando il massimo come se dovesse scendere in campo la domenica. In questo modo ci si mantiene in forma e nella condizione mentale di essere pronti in caso di necessità. Colgo anche l’occasione per ringraziare il mister Di Biagio per la fiducia concessami: non deve essere facile fare giocare un portiere che non scende in campo con il suo club. Quali sono i tuoi modelli di riferimento tra i pali? Per un portiere italiano Buffon rimane sempre il numero uno. Tra quelli stranieri mi piace molto Casillas, anche se, ora che gioca in Portogallo, non riesco più a seguirlo come prima. Sono entrambi portieri completi di cui ammiro tutto, soprattutto la freddezza e la capacità di essere decisivi nei momenti che contano. Fuori dal campo che persona sei? Amo stare in compagnia e divertirmi con gli amici. Mi piace il cinema e giocare alla playstation. Niente di particolare insomma, sono una persona tranquilla. © E’ vietata la riproduzione di questo contenuto, se non espressamente accompagnata dalla citazione della fonte: www.vivoazzurro.it.