Nazionale A Femminile

Intervista a Melania Gabbiadini, attaccante della Nazionale: "sacrificio e umiltà per diventare grandi"

sabato 26 luglio 2014

Intervista a Melania Gabbiadini, attaccante della Nazionale:
Melania Gabbiadini è uno dei punti di riferimento della Nazionale femminile italiana. Con in bacheca 4 Scudetti, 2 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane è stata eletta negli ultimi due anni come migliore calciatrice al Gran Galà del Calcio AIC. Sorella maggiore di Manolo Gabbiadini, attaccante della Sampdoria, vanta 13 gol in 26 gare con la Nazionale, e ha parlato in esclusiva a Vivo Azzurro. Come è iniziata l'avventura calcistica di Melania Gabbiadini? La mia è una famiglia di sportivi, dove tutti giocavano a calcio. Io ho iniziato a nove anni nella squadra femminile di calcio a 7 del mio paese, e non ho mai fatto altri sport. Purtroppo, data la giovane età, potevo solo allenarmi e non disputare le partite, così ho militato per due anni nella squadra maschile, e a dodici anni sono tornata a giocare a sette con le ragazze, per poi passare definitivamente al calcio a 11 nel Bergamo. Quando hai realizzato di essere veramente brava a giocare a pallone? Quando giocavo con i maschi, che erano miei compagni di scuola, e facevo tantissimi gol. Gli avversari mi temevano, tanto che, quando andavamo a giocare in trasferta, si informavano preventivamente su di me. Anche a sette con le ragazze mi capitava di segnare tanto, talvolta, dribblando molte avversarie. Tuttavia ho realizzato di potere fare qualcosa di importante quando sono passata a giocare a undici. Hai otto anni più di tuo fratello Manolo, hai avuto modo di allenarlo quando era piccolo? Sì. A casa abbiamo in giardino dove giocavamo spesso. Adesso invece non riusciamo più a vederci tanto e quindi a giocare a pallone insieme. Molte calciatrici di Serie A hanno la necessità di svolgere un secondo lavoro oltre a giocare a pallone... E' vero, non abbiamo stipendi che ci permettono di giocare solo a calcio. E, paradossalmente, più si gioca ad alti livelli, più diventa difficile, perché aumentano gli impegni con la Nazionale e gli allenamenti con il club, e risulta ancora più difficile trovare un secondo lavoro o potere gestire entrambe le situazioni al meglio. Personalmente ho studiato grafica pubblicitaria e ho fatto un corso di tatuaggi. Lo scorso anno, a scuola, ho insegnato educazione fisica, in futuro dovrei iniziare con i bimbi della scuola calcio. Hai mai avuto offerte dall'estero? Ho avuto offerte da Germania e Francia, ma per una serie di motivi, ho sempre optato per rimanere in Italia. Forse, se mi fosse capitato prima, avrei tentato l'avventura... Che persona è Melania Gabbiadini fuori dal campo? Sono una persona tranquilla, mi diverto, mi piace andare in discoteca, ma non sono una "casinara". Mi piace molto disegnare, ascoltare la musica di Negramaro, Elisa, Grignani e Rihanna, e andare al cinema. I miei film preferiti? Sono un amante dei film drammatici e horror, quindi direi Cruel Intentions e l'Enigmista. Dato che ti piace disegnare, come ritrarresti l'attaccante perfetto? La velocità di Gervinho, il dribbling di James Rodriguez, la potenza di Tevez, il colpo di testa di Llorente, il piede di Pirlo, il senso del gol di Balotelli, quando è in forma, e la fantasia del Kakà dei bei tempi. A quali calciatori e calciatrici ti sei ispirata da bambina? Essendo milanista, a Shevchenko. Tra le donne invece ho sempre cercato di "rubare" qualcosa da Patrizia Panico e Chiara Gazzoli. Che calciatrice e persona è Patrizia Panico, ora che da fonte d'ispirazione calcistica è diventata una compagna di Nazionale? C'è poco da dire. I numeri parlano per lei. E' una grande giocatrice e persona, e non è facile esserlo. E' una donna seria, devota al lavoro e molto tranquilla. Ora, sei diventata tu il modello d'ispirazione di molte giovani calciatrici. Cosa vorresti consigliare loro? Mi fa piacere che mi prendano a modello. Posso consigliare di stare con i piedi per terra e restare umili. Con il sacrificio e il lavoro ottieni ciò che vuoi. Quali sono gli obiettivi futuri con la Nazionale femminile? Centrare le qualificazioni ai Mondiali. Abbiamo due partite, sulla carta semplici, contro Romania ed Estonia. Non credo che avremo problemi ad arrivare seconde. Quindi speriamo di avere un po' di fortuna nei playoff e disputare la Coppa del Mondo, anche se lì sarà molto difficile perché ci saranno avversarie toste. Qual è la domanda che nessuno ti ha mai rivolto e che avresti voluto ricevere in un'intervista? Più che una domanda mi piacerebbe che fosse affermazione: abbiamo cambiato idea sul calcio femminile, da ora in poi sarà più valutato!