Confederations Cup

Doppietta di Luis Fabiano, autorete di Dossena: l’Italia torna a casa

domenica 21 giugno 2009

Doppietta di Luis Fabiano, autorete di Dossena: l’Italia torna a casa

L’Italia torna a casa. L’avventura sudafricana degli Azzurri termina con un pesante 3-0 contro il Brasile. Un’amara pagina di storia. In quella che da 70 anni a questa parte viene definita la sfida dei sogni, si è infranto il sogno della squadra che in campo ha dimostrato di essere la più debole. Proprio come era successo nell’amichevole di Londra, che pure l’Italia voleva riscattare. Nove titoli mondiali, due Palloni d’Oro, una sfida nella sfida tra i due migliori portieri del mondo: ma anche questa volta non c’è stata partita. Troppo superiore il Brasile, che affonda i colpi con una doppietta di Luis Fabiano e nel giro di 8’ piega le gambe agli azzurri, feriti persino da una sfortunata autorete di Dossena. L’Italia ha reagito nella ripresa, ma non è riuscita neppure a segnare quel gol che le avrebbe consentito di qualificarsi alle semifinali, complice la vittoria a sorpresa per 3-0 degli Stati Uniti contro l’Egitto.
E’ successo tutto nel primo tempo. Non bastano quattro novità tra gli azzurri rispetto alla partita di giovedì contro l’Egitto: Buffon in porta, in difesa Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Dossena, a centrocampo Montolivo, De Rossi, Pirlo, in attacco Camoranesi, Toni, Iaquinta. L’Italia sbaglia l’approccio alla partita e imbocca una strada in direzione vietata: troppi spazi concedono gli azzurri ai brasiliani, che danzano nei corridoi lasciati liberi davanti all’area custodita da Buffon.
Al 6’ si presenta Ramires colpendo col destro la traversa; al 15’ Buffon si guadagna la serata andando letteralmente a togliere lo spazio con un’uscita sui piedi di Luis Fabiano, sfuggito al controllo di Chiellini. Al 24’ esce Juan per infortunio ed entra Luisao e al 27’ l’Italia tira fuori la testa con una conclusione da fuori di Camoranesi, alta sulla traversa.
Al 33’ palo del Brasile con Lucio, tiro di Ramires respinto da Buffon e ancora il portiere azzurro bravissimo sulla conclusione di Lucio. Come contro gli Usa e l’Egitto, l’Italia soffre sui calci da fermo, ma stasera non riesce neppure ad abbozzare una reazione. Così, dopo ave resistito per poco più di mezz’ora, subisce ben tre reti nel giro di otto minuti. Al 37’ palla di Maicon centrale, Luis Fabiano sbuca tra Cannavaro e Chiellini e infila di destro Buffon all’angolo opposto.
Lippi effettua il primo cambio sostituendo lo “spaesato” Iaquinta con Giuseppe Rossi. Al 43’ arriva il raddoppio dei brasiliani: in area 3 contro 3, scambio Robinho-Kakà-Robinho, si inserisce ancora Luis Fabiano che firma la sua doppietta. Al 45’ la sfortunata autorete di Dossena che anticipa l’uscita di Buffon e mette alle spalle del suo portiere.
Primo tempo da dimenticare in fretta. E’ un’Italia troppo brutta per essere vera, troppo debole per essere credibile. Vanno meglio le cose nella ripresa: secondo cambio con Pepe dal 1’ al posto di Montolivo, Camoranesi riportato a centrocampo e squadra col 4-4-2. Poi, dal 10’, Gilardino rileva Toni. Feriti nell’orgoglio, gli Azzurri reagiscono, mentre il Brasile, a tratti, cede mentalmente il passo. Sono le forze che mancano all’Italia, che si trova per tre volte davanti alla porta con Pepe, un tiro da fuori di Rossi respinto con i pugni da Julio Cesar, e una mezza girata di Gilardino.
Arriva la notizia del 2-0 degli Stati Uniti contro l’Egitto, poi addirittura del 3-0. All’Italia basta un gol, ma le energie mancano e la grinta non basta. Se avesse segnato una rete, la Nazionale di Lippi sarebbe andata in semifinale al posto degli Stati Uniti contro la Spagna (l’altro incontro è Brasile-Sud Africa), ma non lo avrebbe meritato. Come ha dichiarato, a fine partita, lo stesso presidente della Figc Abete.