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Progetto Rete!, per Lodi esordio assoluto e subito in finale

giovedì 1 giugno 2017

Progetto Rete!, per Lodi esordio assoluto e subito in finale

Venti ragazzi in tutto, residenti nelle due Cooperative Le Pleiadi del lodigiano, che hanno trovato una nuova occasione di vita nel sistema dei Progetti Sprar e, per la prima volta dall’avvio del Progetto, anche la possibilità di partecipare a Rete!. Un nuovo inizio che, grazie alla collaborazione tra il Servizio Centrale Sprar e la Federazione, li ha coinvolti in un’attività sportivo-formativa che li ha subito conquistati, accogliendo anche chi si è aggregato ad allenamenti in corso, in un naturale processo di integrazione. 

Il campo, la prospettiva del torneo, il rapporto con il tecnico FIGC, dal quale avevano voglia di imparare e migliorare, hanno generato entusiasmo e un impegno non così marcato in altre attività, come raccontano gli operatori del Centro. L’euforia per il calcio, affrontato con quella serietà da squadra vera, si è trasformato in puntualità  e spirito di solidarietà, soprattutto verso quei ragazzi meno dotati sul piano tecnico, che sono stati spronati e in alcuni casi protetti dalle difficoltà che hanno incontrato, in particolare nella seconda fase del progetto, quando si sono dovuti confrontare con coetanei di altre strutture.

Facendo un passo indietro, nell’arco di poche sedute l’attività sportiva, unita a quella formativa, è diventata la loro routine, dentro e fuori dal campo, assumendo un peso sempre maggiore nelle loro vite e sviluppando un senso di coesione che in altre circostanze non è così palpabile.

Come già riscontrato in altre situazioni, la partecipazione agli allenamenti, cadenzati sui due-tre a settimana, non solo ha sedimentato tra loro un vero spirito di squadra, ma ha avuto soprattutto un sensibile influsso sul carattere e sul comportamento di questi adolescenti. La serietà con cui hanno affrontato questa esperienza, li ha resi più maturi e responsabili, permettendogli di impegnarsi anche nelle altre attività extra calcistiche degli Sprar dove risiedono. 

E’ chiaro che l’emozione più grande, la prima di tante altre, è stata il viaggio verso Firenze. Molti di loro non erano mai stati fuori dal Centro per più giorni e, nonostante il viaggio all’alba, divisi in quattro auto, sono arrivati a destinazione con la consueta energia. 

E in campo, come fa ogni squadra che si rispetti, hanno semplicemente applicato ciò che avevano appreso nel corso degli allenamenti settimanali. Non per competitività, perché come sottolineano gli operatori del Centro, non hanno vissuto la manifestazione con l’obiettivo della vittoria, quanto piuttosto per la curiosità verso gli altri avversari, alcuni dei quali che avevano conosciuto nella prima fase di accoglienza in Italia, altri con cui hanno semplicemente avuto modo di instaurare delle amicizie.

Da esordienti assoluti in un Progetto giunto alla sua terza edizione, la squadra di Lodi ha poi stupito tutti, guadagnandosi gara dopo gara un posto prima per la semifinale di Coverciano e, dopo aver superato la formazione di Milazzo, conquistando la finale del 5 giugno, che si disputerà sempre a Firenze. 

Al di là della felicità per l’obiettivo raggiunto, che i ragazzi hanno vissuto come una loro conquista, più che altro per aver dimostrato il loro valore e non aver sfigurato, nei giorni successivi alla trasferta fiorentina, la maturità sviluppata nei mesi precedenti, gli ha permesso di tornare ben presto alla normalità. 

La finalissima di Coverciano non è dunque un’ossessione, non c’è la proiezione verso la vittoria come risultato ultimo, quanto piuttosto un’opportunità per proseguire in un’esperienza che, attraverso lo sport, ha consegnato a questi ragazzi, e agli stessi operatori, un bagaglio di responsabilità, solidarietà e rispetto reciproco. Proprio quei valori che la Federazione, attraverso il Settore Giovanile e Scolastico, pone al centro di ogni sua attività.