Iniziative

Un incontro per promuovere la lealtà sportiva e dire no ad ogni forma di discriminazione

Grande partecipazione a Roma per il terzo programma di formazione della FIGC sui temi dell’Integrity, dell’antirazzismo e dell’inclusione

lunedì 18 marzo 2019

Un incontro per promuovere la lealtà sportiva e dire no ad ogni forma di discriminazione

Si è svolto oggi a Roma il terzo programma di formazione della FIGC dedicato ai temi dell’Integrity, dell’antirazzismo e dell’inclusione. Questo appuntamento, che rientra tra gli incontri obbligatori previsti dal Sistema delle Licenze Nazionali per la stagione sportiva 2018/2019, è stato organizzato nella sala stampa dello Stadio Olimpico e ha coinvolto i rappresentanti di tutte le società di Serie A, B e Lega PRO.

I lavori sono stati aperti dal segretario del Settore Giovanile e Scolastico, Vito di Gioia, che ha premiato i nove club che si sono distinti nel corso dell’ultima edizione del programma formativo ‘Il Calcio e le Ore di Lezione’. Il programma, promosso dalla Federcalcio in condivisione con il MIUR nella stagione 2015/16, si inserisce nel macroprogetto didattico-sportivo denominato ‘Valori in Rete’, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sui temi legati al valore educativo dello sport, al fair play, alla non violenza e al tifo positivo.

Di strategie per favorire l’inclusione negli stadi ha parlato anche Jochen Kemmer, Project Manager del CAFE - Centre for Access to Football in Europe - partner della UEFA che gestisce il progetto del Disability Access Officer, una figura nata per garantire che i tifosi disabili delle 55 federazioni europee possano assistere alle partite senza problemi, ostacoli o barriere.

Dopo la colazione di lavoro il programma è ripreso con l’intervento legato al tema del match fixing di Davide Diamare, dirigente dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha illustrato le attività messe a punto dall’ADM per la rilevazione dei flussi anomali di scommesse. La giornata si è poi chiusa con le parole del Media Content Director dell’Inter, Matteo Pedinotti, e con il suo approfondimento su Brothers Universally United (BUU), la campagna contro il razzismo lanciata dalla società per rispondere agli ululati da stadio e rovesciare il senso del ‘buu’ da discriminatorio a inclusivo.