Gli Europei di Austria e Svizzera 2008 hanno visto la Spagna trionfare per la seconda volta nella massima competizione continentale per nazionali. Ma non solo: il torneo è stato anche caratterizzato dall’inaugurazione della nuova versione della coppa Henri Delaunay, trofeo che, nei prossimi mesi, prima della competizione, sarà esposto in varie città polacche.

 

Così la UEFA, sul proprio sito ufficiale, descrive le caratteristiche e la storia della coppa che sarà consegnata alla squadra vincitrice di UEFA Euro 2012:

“La seconda versione del trofeo si basa sull'originale disegnato da Arthus-Bertrand nel 1960, che porta il nome dell'ex presidente della Federcalcio francese e primo segretario generale UEFA dalla fondazione del 15 giugno 1954 fino al 9 novembre 1955, Henri Delaunay. Più alto di 18 cm e più pesante di 2 kg rispetto all'originale, è realizzato in argento Sterling e ne conserva lo storico nome. Il trofeo è stato modificato per rispecchiare la maggior portata della competizione per nazionali più prestigiosa d'Europa.

Il responsabile della creazione dell'originale fu Pierre Delaunay, figlio di Henri, figura visionaria che ispirò la competizione. Henri Delaunay morì nel 1955 prima di vedere realizzato il suo progetto, ma la nuova versione del trofeo ne testimonia l'eredità duratura e ne mantiene lo stile classico. Una delle piccole differenze tra la versione originale e quella aggiornata è la base in argento, più larga per aumentare la stabilità. Inoltre, i nomi delle nazioni vincitrici, originariamente incisi sul piedistallo, sono stati spostati sul retro del trofeo, che pesa otto kg ed è alto 60 cm.

Al contrario dell'originale, creato dell'orafo Chobillon e acquistato successivamente da Arthus-Bertrand di Parigi, la realizzazione del trofeo moderno è stata affidata ad Asprey di Londra. Asprey, rinomata casa di argentieri, gioiellieri e orafi, vanta una lunga tradizione che risale alla creazione della Coppa America da parte della consorella Garrard (1848). La UEFA ha voluto aumentare la qualità, ma anche la portata simbolica del trofeo, ritenendo che l'originale fosse troppo piccolo per sintetizzare tutti questi aspetti”.