In Breve

La risposta di Renzo Ulivieri all’Onorevole Pionati

venerdì 12 novembre 2010

Il presidente dell'Aiac, Renzo Ulivieri, risponde con una lettera
aperta all'onorevole Pionati, segretario nazionale dell'Alleanza di
Centro (Adc), autore, in data 8 novembre, di una interpellanza
porlamentare rivolta al presidente del Consiglio dei Ministri, circa
l'esistenza di un contratto da 130 mila euro, stipulato tra Ulivieri e
la Federazione (e ugualmente tra Nicchi e la Figc), contravvenendo
secondo Pionati alle Norme organizzative interne alla Federazione
(Noif):
<Appena rientrato dal Mozambico, dove sono rimasto una settimana in
missione con l'Aifo, associazione che combatte la lebbra nel mondo,
vengo a conoscenza dell'interpellanza parlamentare del Pionati. Dico
questo non per esibizionismo ma per motivare la mia risposta differita
di qualche giorno. Dopo la smentita della Federazione, vorrei
semplicemente informare il Pionati, senza per carità volermi
sostituire al presidente del Consiglio, per altro pronto senza dubbio
a calarsi con il suo slancio proverbiale nella materia, che al momento
attuale non esiste alcun contratto da me sottoscritto con la
Federcalcio, né mai c'è stata trattativa alcuna. Detto ciò mi auguro
che la situazione possa cambiare, naturalmente nel rispetto delle
normative vigenti. Credo che il Pionati converrà che sia giusto
corrispondere denaro per una prestazione professionale come quella di
direttore della scuola allenatori di Coverciano, ruolo affidatomi dal
Consiglio Federale del 2 agosto scorso. Consiglio Federale che in data
19 luglio 2007 aveva provveduto a modificare all'unanimità parte
dell'articolo 10 delle Noif, eliminando proprio il concetto di
<funzioni non retribuite> per definire la figura di dirigente
federale
(quale io sono in qualità di consigliere federale). Aggiungo che da
presidente dell'Aiac percepisco la somma annuale di zero euro (con
rimborso chilometrico per le trasferte di euro 0,30 a chilometro), e
da consigliere federale percepisco uno stipendio annuo di zero euro
(con rimborso chilometrico per le trasferte di euro 0,25 a chilometro
più una diaria di euro 47 in occasione dei C.F. o altre commissioni).
Complessivamente stiamo parlando di un totale, malcontanto di circa
7/800 euro all'anno.
Questo, per il metodo e il merito. Resta l'aspetto politico sollevato
dal Pionati quando a chiusura della sua interpellanza argomenta
arditamente, che certi contratti <possono in qualche modo condizionare
le funzioni dei due citati consiglieri federali in caso di eventuale
dissenso dal presidente, determinando così il vulnus di un cripto
condizionamento, derivante dalla paura di perdere tali benefit>. Ecco
un concetto che mi appassiona: il rapporto di potere, i rapporti col
potere. Forse il Pionati sarà abituato a ragionare così, legando in
modo sensibile la correttezza di un'idea o di una posizione a un
possibile beneficio: mi pare di aver letto qualcosa, a questo
proposito, un paio di mesi fa, quando le cronache di Palazzo lo davano
attivissimo (lui ex Udc, quindi eletto in un partito di opposizione, e
subito transfuga dopo 7 mesi), nella costituzione di un gruppo
parlamentare, cosiddetto dei volenterosi (!), pronti a votare la
fiducia del Governo Berlusconi. Tutto questo, seguendo il modo di
ragionare del Pionati, potrebbe portare a una sola conclusione: la
fine della legislatura in autunno, a due anni e poco più dal suo
inizio avrebbe significato, se non sbaglio, per il Pionati, onorevole
di prima nomina, la perdita di uno stipendio da 15 mila euro e
spiccioli netti al mese oltre alla mancata corresponsione della
pensione parlamentare non ancora maturata. Non so se questo possa
essere considerato il vulnus di un cripto condizionamento: l'aria ce
l'ha tutta. Un'ultima valutazione: mi ricordavo il Pionati sublime
pastonista del TG1 da Montecitorio, vicinissimo a quel Palazzo ma
lontano dal Palazzo del calcio. Evidentemente il Pionati deve aver
allargato le sue conoscenze interessate. Con questo, lo saluto
volentieri. Renzo Ulivieri