In Breve

La Coppa d’Onore F.I.F., trofeo simbolo del calcio italiano, dal 4 maggio nel Museo del Genoa

giovedì 3 maggio 2018

La Coppa d’Onore F.I.F., trofeo simbolo del calcio italiano, dal 4 maggio nel Museo del Genoa

Il trofeo che immortala il primo ciclo vincente del Genoa Cricket and Football Club, la Coppa d’Onore F.I.F., dopo un viaggio lungo un secolo tra Italia e Stati Uniti fa ritorno nella casa rossoblù in occasione delle celebrazioni per il 125° anniversario della fondazione del club più antico d’Italia. 

La prestigiosa coppa nota anche come Duca degli Abruzzi o Challenge Cup sarà esposto in modo permanente all’interno del Museo della Storia del Genoa, a partite dal giorno 4 maggio. Insieme a tante altre eccellenze dell’età dei pionieri e dei primordi. Dall’atto costitutivo del Grifone, il documento più antico esistente nella storia del calcio nazionale. Al pallone utilizzato in occasione del primo campionato italiano nel 1898.

Alla presentazione svoltasi al Museo della Storia del Genoa sono intervenuti, insieme al Consigliere di Reggenza della Fondazione Giorgio Guerello, all’Amministratore Delegato del Genoa Cfc Alessandro Zarbano e al Vicepresidente Gianni Blondet, l’Assessore regionale Ilaria Cavo, il Vice sindaco Stefano Baleari, l’Assessore comunale Elisa Serafini, la Direttrice di Palazzo Reale Serena Bertolucci, il presidente di C.O.N.I. Liguria Antonio Micillo, il presidente della Figc regionale Giulio Ivaldi. L’evento è stato patrocinato da F.I.G.C., C.O.N.I., Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, Comune e Regione.
 
Il cimelio, acquistato e recuperato di recente dalla Fondazione Genoa 1893 a Miami (USA) ha conosciuto una lunga e misteriosa avventura prima del suo ritorno in Italia. Il trofeo fu messo in palio dal Duca degli Abruzzi Luigi Amedeo Savoia e attribuito al Genoa dopo la conquista dei primi tre campionati nazionali (1898, 1899, 1900). L’unica testimonianza fotografica a disposizione della Fondazione Genoa per ripercorrerne le tracce era stata messa a disposizione nel 2006, da un parente del giocatore Henri Arthur Dapples, nelle mani di Davide Rota uno dei membri del Comitato Storico del Museo della Storia del Genoa. In mancanza di quell’immagine in bianco e nero, nessuno avrebbe saputo riconoscere la sua struttura. Come testimoniano articoli dell’epoca, si sapeva soltanto si trattasse di una coppa d’argento, realizzata dall’orafo Cravero di Torino.

La fotografia in possesso di un parente di Dapples si collega al fatto che il trofeo fosse stato consegnato all’ex giocatore, nonché vicepresidente nel 1909, come pegno per un prestito di 500 lire fatto al sodalizio rossoblù prima del 1910, come risulta dai verbali della società. Da quel momento se ne perdono le orme. Nel dicembre 2016 perviene invece dagli Stati Uniti alla Fondazione la comunicazione di un privato che propone la visione della coppa, allegandone sei immagini di carattere artigianale.

I Reggenti dell’epoca incaricano allora il consigliere di Reggenza, Avv. Eugenio Segalerba, di mettersi in contatto con il mittente. Iniziano così gli scambi per appurare l’autenticità del reperto e, in caso di riscontri positivi, avviare la conduzione di una trattativa per il suo acquisto. La conferma dell’originalità del cimelio viene certificata dal Comitato Storico dopo la visione di fotografie più dettagliate pervenute a fine luglio 2017.

Per la definizione della trattativa in loco, la Fondazione si è avvalsa della consulenza di un avvocato di Miami Beach (Florida). La conclusione viene suggellata il 23 febbraio 2018 quando la Coppa viene materialmente consegnata all’Avv. Segalerba e riportata a casa dopo essere stata in viaggio per oltre un secolo.