Consegnati i riconoscimenti della ‘Hall of Fame’ del calcio italiano
giovedì 13 dicembre 2012
Grande festa e anche qualche momento di commozione nella Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, gremita per l’edizione 2012 della “Hall of Fame”, il riconoscimento istituito lo scorso anno dalla Figc e dalla Fondazione Museo del Calcio per celebrare le figure che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del calcio italiano.
Tra i premiati due vecchi compagni del Milan, Marco Van Basten (categoria Giocatore straniero) e Paolo Maldini (categoria Giocatore italiano), gli ex Ct della Nazionale Giovanni Trapattoni (categoria Allenatore) e Dino Zoff (categoria Veterano italiano) e poi ancora Giampiero Boniperti (categoria Dirigente italiano), Luigi Agnolin e Paolo Casarin (ex aequo nella categoria Arbitro italiano). Hanno ricevuto un premio alla memoria Angelo Schiavio, Concetto Lo Bello, Valentino Mazzola e Nereo Rocco.
In sala presenti nelle vesti di padrone di casa il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il presidente della Figc Giancarlo Abete, il vicepresidente vicario della Figc e presidente della LND Carlo Tavecchio, il vicepresidente federale Demetrio Albertini, l’ex presidente federale Antonio Matarrese, il presidente dell’Aia Marcello Nicchi, il presidente dell’Aiac Renzo Ulivieri, il presidente dell’Aic Damiano Tommasi, il direttore generale della Lega di A Marco Brunelli, il presidente della Lega B Andrea Abodi, il direttore generale della Lega Pro Francesco Ghirelli e il direttore generale della Figc Antonello Valentini.
“Sono orgoglioso di questa iniziativa – ha spiegato il presidente Abete - organizzata con la Fondazione del Museo del Calcio. E’ un’occasione per ricordare che il calcio attraverso queste persone ha scritto e sta scrivendo pagine importanti per il nostro Paese. Grazie a queste persone è rappresentato il bello del nostro calcio. Nel 2013 – ha annunciato il presidente federale - saranno passati 30 anni dalla morte di Artemio Franchi e uniremo le forze della Fondazione Franchi e del Museo del Calcio intitolando a Franchi la Fondazione del Museo del Calcio”.
L’ex presidente della Figc Antonio Matarrese ha premiato per la categoria Dirigente Italiano Giampiero Boniperti, che ha donato al Museo del Calcio la sua prima maglia Azzurra indossata nel 1947: “Il calcio mi piace sempre – ha dichiarato l’ex attaccante e presidente della Juventus – anche se forse si giocava meglio una volta, c’era maggior tranquillità, oggi giornalisti e tv danno pensiero e ansia”. Boniperti ha ricordato anche i tempi della rivalità con l’ex presidente della Roma Dino Viola: "Viola era un mio carissimo amico, ma quando si giocava Roma-Juve era una battaglia continua, quando c'era la possibilità di qualche battuta facile lo facevamo volentieri, ma Viola era un gentiluomo".
Dopo i premi a Luigi Agnolin e Paolo Casarin (ex aequo nella categoria Arbitro italiano), è stata la volta di Dino Zoff, entrato a far parte della ‘Hall of Fame’ nella categoria di Veterano italiano. Zoff ha donato al Museo del Calcio il pallone della finale dell’Europeo vinto dall’Italia nel 1968: “Questo premio è straordinario, non sono stato così maestro di vita come mi hanno dipinto oggi, ma ho fatto il possibile”. Un altro Ct azzurro come Giovanni Trapattoni è stato invece premiato nella categoria Allenatore: “Devo dire grazie al calcio italiano e alle società in cui sono stato. In Europa e nel Mondo, da Capello ad Ancelotti ci sono diversi allenatori che hanno vinto tanto. Oggi – ha dichiarato parlando di alcuni suoi potenziali eredi - ci sono allenatori come Conte, Montella e Stramaccioni veramente in gamba”.
Il presidente dell’Aic Damiano Tommasi ha ritirato il premio assegnato a Marco Van Basten nella categoria calciatore straniero, poi a salire sul palco è stato un’altra leggenda del calcio come Paolo Maldini che, accolto da un’ovazione, ha lasciato al Museo del calcio la maglia del Milan con cui ha vinto il suo ultimo Mondiale per club: “Ho avuto da parte dei miei genitori un dono – ha spiegato - e ho cercato di sfruttarlo rispettando sempre il prossimo. Ho praticato lo sport più bello del mondo e non posso lamentarmi per quello che ho fatto nella mia vita”.