Attualità

Abete: “Monitorare il sistema delle scommesse per garantire la legalità”

lunedì 13 dicembre 2010

Abete: “Monitorare il sistema delle scommesse per garantire la legalità”

Un dibattito sull’esigenza di garantire la legalità delle scommesse sportive (Dal titolo: "troppi buchi nella rete legislativa?”) ha chiuso oggi il “World Football Show”, la prima fiera dedicata al calcio internazionale, inaugurata giovedì scorso nei padiglioni di FieraMilano. All’incontro, al quale sono intervenuti tra gli altri l’on. Alberto Giorgetti, sottosegretario all’Economia e Finanza con delega ai giochi, ed il Presidente Figc Giancarlo Abete, si è discusso di tutela dei consumatori, concorrenza, interessi pubblici e transnazionalità degli operatori. Il Presidente Abete ha evidenziato i limiti di un sistema complesso in cui la FIGC ha un importante ruolo attivo nel garantire la legalità delle scommesse calcistiche, grazie alle segnalazioni della Procura Federale: “La Federazione è consapevole dell’importanza delle scommesse sportive e della forte centralità del calcio in questo mercato in espansione. C’è tuttavia una costante preoccupazione di come questo legame possa inquinare il sistema valoriale e la popolarità del calcio. La percezione di negatività, quali le incursioni della criminalità organizzata in questo settore, è solitamente attribuita al mondo del calcio, mentre altri prendono i meriti delle positività”. Il mercato delle scommesse sportive vale oggi in Italia circa 5 miliardi di euro, pari a circa il 3% del PIL nazionale, di cui oltre il 90% è incentrato sui risultati calcistici. Il Presidente federale ha ribadito “l’impegno della Figc” attraverso un filo diretto con tutti gli altri attori del sistema, “per monitorare i volumi di gioco” ed intervenire “attraverso la giustizia sportiva”. In rappresentanza dell’Esecutivo, l’On. Alberto Giorgetti ha sottolineato come, in un contesto europeo che attende a breve provvedimenti di armonizzazione, “il sistema delle scommesse sportive italiano rappresenti un’eccellenza, che ha conosciuto una crescita veloce, ma – pur con alcuni buchi normativi – ha raggiunto un equilibrio stabile e un modello innovativo che rappresenta un’importante risorsa economica e di possibilità d’impiego”. Il dibattito odierno è stato l’ultimo di una lunga serie di appuntamenti ospitati in questi giorni nei padiglioni di Rho dedicati ad alcuni dei temi principali del calcio italiano: gli stadi, il settore giovanile, l’uso della tecnologia, il financial fair play Uefa, ai quali hanno preso parte per la Figc il vicepresidente vicario e presidente LND Carlo Tavecchio, il vicepresidente e presidente Lega Pro Mario Macalli, il direttore generale Antonello Valentini, il Presidente Covisoc Cesare Bisoni, il Responsabile Sviluppo Centro Studi e Iniziative Speciali Michele Uva. Subito dopo il suo intervento, parlando con la stampa, Abete ha poi affrontato i temi di maggiore attualità in questi giorni, a cominciare dalla questione relativa all’accordo collettivo dei calciatori di Serie A: "Siamo ormai nella fase del perfezionamento. Sono lieto di aver contribuito a scongiurare lo sciopero: si e' evitato un grosso trauma che avrebbe avuto un impatto molto negativo e avrebbe danneggiato il mondo del calcio”. “Ora concentriamoci su altri problemi – ha poi proseguito Abete - come gli stadi, la violenza, la presenza dei tifosi e anche la crescita dei giocatori selezionabili per le nazionali. Stiamo diventando troppo esterofili e questo non aiuta la competitivita' del calcio italiano; la Figc, comunque, sta dando attenzione ai vivai attraverso le proprie rappresentative, e l'arrivo di Baggio, Sacchi e Rivera e' importante”. Un calcio italiano che, grazie all’Inter, può giocarsi in questi giorni il Mondiale per club: un successo dei nerazzurri “sarebbe – secondo il presidente federale - un risultato importante per il movimento, in un anno non particolarmente positivo se pensiamo ai mondiali e alla competitivita' degli altri club europei in Champions e in Europa League". Nel giorno del giudizio su Cassano, Abete lancia anche un messaggio al talento barese: "Non intervengo nell'ambito di giudizi in corso, soprattutto in uno così delicato, ma l'auspicio e' che al di là delle decisioni possa riprendere presto un percorso positivo perché rimane un patrimonio del calcio italiano a cui anche la Nazionale e il ct Prandelli tengono in modo particolare".