Abete: “Cacciare i razzisti dagli stadi”. Oggi incontro con Manganelli
martedì 8 gennaio 2013
“Cacciamoli dagli stadi. Auspico migliaia di Daspo per mandare questi pseudotifosi fuori dagli stadi italiani”: è la risposta del presidente della Figc Giancarlo Abete, oggi ospite di "Nove in punto" su Radio 24, in merito al caso Boateng e alla recrudescenza di episodi di razzismo anche negli stadi italiani.
Oggi pomeriggio intanto è fissato l’incontro al Viminale con il Capo della Polizia prefetto Manganelli, che ha accolto la richiesta della FIGC: obiettivo della riunione, potenziare le forme di collaborazione e di coordinamento tra Forze dell’Ordine e mondo del calcio, in tutte le sue componenti, nel rispetto della normativa vigente.
Guidata dal presidente Abete, la delegazione della Federcalcio sarà composta dai vice presidenti Tavecchio, Macalli e Albertini e dal direttore generale Valentini.
Partecipando questa mattina al dibattito radiofonico di Radio 24, Abete ha approfondito il tema dell’antirazzismo: “Non parlarne per non dare pubblicità ai colpevoli? No, non sono d’accordo. Al contrario, bisogna discuterne: i responsabili sono individuabili facilmente, tutti gli impianti a norma sono dotati di videocamere e tecnologie che lo consentono . Vanno messi fuori dagli stadi e isolati e zittiti, come ha fatto sabato scorso il pubblico dell’Olimpico durante Lazio-Cagliari ”.
Un messaggio chiaro da parte del presidente federale che, ad una precisa domanda sulla possibilità di coinvolgere Roberto Baggio sul tema del razzismo, ha risposto in termini affermativi: “Baggio è una risorsa della Federcalcio, già molto impegnato sul tema dei diritti umani, anche a livello di Onu. Anzi, proprio questi impegni hanno in parte reso più complesso il suo inserimento alla guida del settore tecnico di Coverciano. Ben venga quindi ora un suo maggiore coinvolgimento contro il razzismo”.
La riflessione del presidente Abete arriva in un giorno particolare per il calcio mondiale perchè a Zurigo viene assegnato il Pallone d'Oro. Proprio questo premio, dedicato da Ruud Gullit al leader sudafricano Nelson Mandela nel 1987, ebbe un peso straordinario nella lotta contro razzismo e apartheid. “E' chiaro che quando grandi campioni come Boateng, Gullit o Baggio prendono posizione, il mondo del calcio e i tifosi rispondono immediatamente”, ha concluso Abete.